giovedì 28 settembre 2017

L'AREA ARCHEOLOGICA DI ACQUAFREDDA AL PASSO REDEBUS

Il 25 settembre 2017 è stata la GIORNATA EUROPEA DEL PATRIMONIO, promossa dal Ministero dei Beni Culturali con l'intento di coinvolgere i cittadini nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.


Moltissimi i luoghi di cultura che hanno aderito all'iniziativa anche nella nostra Regione, proponendo l'ingresso gratuito o a prezzo ridotto, oltre a visite guidate e aperture straordinarie. 

Noi non potevamo certo farci sfuggire l'evento ed abbiamo scelto per l'occasione un magnifico "museo a cielo aperto": il sito archeologico di Acqua Fredda al Passo Redebus. 

Acqua Fredda prende il nome da una sorgente che scorre a poca distanza dal Passo Redebus, tra l'Altopiano di Pinè e la Valle dei Mòcheni. 

Nel 1979 nel corso dei lavori di ampliamento della strada che porta al Passo venne casualmente scoperto questo meraviglioso sito archeologico, composto da diversi forni fusori dell'età del Bronzo, precisamente 9. 
Ad oggi è una delle più importanti fonderie preistoriche dell'arco alpino. 


Si trattava di un sito di lavorazione dei minerali di rame, metallo non presente allo stato puro in Trentino e che quindi andava ricavato attraverso un articolato procedimento.  
Nel sito veniva eseguita la macinatura della calcopirite, che si trovava in abbondanza nelle zone limitrofe, a cui seguiva l’arricchimento (lavaggio) e l’arrostimento in forno del minerale per eliminarne lo zolfo.
Successivamente il minerale era trattato (riduzione) all’interno dei forni: le alte temperature permettevano di separare il rame dalle altre componenti, in particolare il ferro.
Il risultato di questo procedimento era da un lato il rame e dall’altro le scorie. Scorie grossolane contenevano ancora rame e per questo venivano rimacinate e sottoposte a lavorazione. L’abbondanza di scorie rinvenute a valle dei forni testimoniano la lavorazione del minerale nel sito. 

E ce lo hanno spiegato molto bene Luisa Moser, archeologa dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia di Trento e Enrico Belgrado, esperto di archeometallurgia, che hanno dato vita al laboratorio di archeologia sperimentale "All'idea di quel metallo". 

Seduti in cerchio abbiamo assistito in diretta alla fusione del bronzo, abbiamo visto e toccato moltissimi strumenti e manufatti e imparato preziosissime informazioni sul metodo di estrazione della materia prima e sulla lavorazione dei metalli. 

Enrico è davvero un grandissimo esperto. 
Ricrea i processi di lavoro usati in epoca preistorica, utilizzando solo le tecniche e i materiali disponibili al tempo. 

Con l'aiuto di un mantice artigianale abilmente ricostruito ha alimentato il forno dalla mattina riuscendo a fargli raggiungere  la temperatura ideale per la fusione: ben 1.100 gradi! 


Un'esperienza fantastica che è piaciuta tantissimo anche ai bambini che hanno visto da vicino un pezzo di storia tante volte studiato a scuola. 


Ma non è finita qui... con l'accompagnatore di media montagna Paola Barducci abbiamo visitato la vicina torbiera e imparato tantissime cose sui suoi abitanti. Abbiamo imparato soprattutto che è un ambiente molto delicato e che va assolutamente salvaguardato e rispettato. 


La compagnia di tre guide espertissime di straordinaria bravura che ci hanno fatto imparare moltissime cose davvero interessanti hanno reso il nostro pomeriggio assolutamente fantastico! 

Moltissime sono le iniziative didattiche e culturali messe in atto in questo sito dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia di Trento, per scoprirle potere visitare il sito www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia

Intanto vi anticipiamo le iniziative in atto per la giornata delle Famiglie al Museo, domenica 8 ottobre 2017:

MUSEO RETICO ore 15.00 "Chi cerca trova. Alla scoperta degli antichi mestieri del villaggio retico di Sanzeno"
SPAZIO ARCHEOLOGICO S.A.S.S. ore 15.00 "Letture a Tridentum. Favole e giochi sulla strada romana del S.A.S.S."
MUSEO DELLE PALAFITTE DI FIAVE' ore 15.00 "Lino e lana la matassa si dipana. Tessitura e altre attività nei villaggi palafitticoli di Fiavè"

Se volete diventare anche voi archeologi per un giorno non potete mancare!!

  

Un piccolo consiglio se passate dal Passo Redebus...
per finire la giornata con una nota dolce non perdetevi le magnifiche torte del bar che si trova proprio al Passo, a pochi minuti di macchina dal sito archeologico, in direzione Valle di Mocheni... assolutamente stratosferiche!

Grazie Lucia del preziosissimo consiglio per la merenda!!!





venerdì 22 settembre 2017

TEMPO DI DESMONTEGADA

Desmontegar, ovvero scendere dal monte

La desmontegada è il tradizionale momento in cui mucche, capre, pecore e cavalli scendono dalle malghe ed arrivano in paese per tornare nelle stalle dei rispettivi proprietari.

  

Per il bestiame infatti il periodo dell'alpeggio è ormai finito e con i primi freddi è arrivata l'ora di tornare a casa.

Ogni anno, a fine settembre, le mandrie ornate a festa danno vita ad un emozionante e colorato corteo lungo i centri storici di moltissimi paesi dell'arco alpino.
Un antico rito contadino ancora oggi molto atteso.


Il ritorno a valle rappresentava un tempo un notevole cambiamento di abitudini per le famiglie contadine che lasciavano le montagne per trasferirsi nuovamente in paese.

Per festeggiare questo evento le mandrie vengono ancora oggi addobbate con fiocchi, collane di fiori e rami ed impreziosite da campanacci decorati.
Vengono fatte sfilare lungo le vie dei paesi accompagnate dai pastori, anche loro vestiti a festa con gli abiti tradizionali.


Il suono dei campanacci da lontano fa capire che le vere star del giorno stanno arrivando... sono gli animali i protagonisti di oggi.
Sfilano ordinati, fieri ed eleganti,  accompagnati dai cani, inseparabili amici.

Un'usanza antica e suggestiva che ci fa riscoprire le atmosfere e le abitudini di un tempo.


Noi domenica scorsa abbiamo assistito a quella di Bedollo, ma se non volete perdervi questo evento davvero indimenticabile, ecco i prossimi appuntamenti:

LA GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR a PRIMIERO dal 21 al 24 settembre

SAN MATE' - DESCARAGAR LA MALGA 24 settembre Saccone (Brentonico-Monte Baldo)

LA DESMONTEGADA DELLE VACCHE a PREDAZZO il 7 e 8 ottobre

  

Il Desmontegar è la festa che segna la fine dell'estate ma anche l'inizio di una stagione magica.
Allora, anche per quest'anno possiamo dire...bentornato autunno!






mercoledì 6 settembre 2017

PRIMA NEVE SULLE ODLE

Questa domenica passeggiata con sorpresa... abbiamo calpestato la prima neve del 2017!





Il repentino cambio di temperatura di questi giorni non ha fermato la nostra voglia di camminare e ci ha regalato uno spettacolo davvero suggestivo: le Odle innevate.






Il gruppo delle Odle è una catena delle Dolomiti che segna il confine tra la Val di Funes e la Val Gardena.



Il loro aspetto particolarmente frastagliato (il nome Odle deriva dal ladino e significa "aghi") ed il loro candore dovuto all'elevato contenuto calcareo delle rocce, le rendono uno dei gruppi dolomitici piu' belli.



Noi siamo partiti con il tempo non bellissimo e decisamente freddo, ma dato il proverbio "se le Odle hanno il cappello il tempo diventa bello".... zaino in spalla e via, pronti ad affrontare il bellissimo percorso Adolf Munkel.






Punto di partenza dell'escursione è il grande parcheggio di Malga Zannes.


Da qui si possono seguire le indicazioni per il sentiero Adolf Munkel ma a dir la verità a noi è sembrato un pò poco chiaro, l'anello infatti si adatta a molte varianti... è meglio avere ben chiaro il giro delle malghe da fare così non si corre il rischio di sbagliare.


Qualsiasi percorso deciderete di fare (innumerevoli i siti internet dove trovare informazioni) il panorama sarà sempre fantastico... sarete accompagnati per tutto il percorso dalla vista dell'imponente parete nord delle Odle.


Una lunghissima barriera di picchi rocciosi verticali ed appuntiti che raggiungono i 3.000 metri di altitudine.





Non smetterete mai di guardarle. Rapiti dalla loro bellezza queste montagne vi rimarranno per sempre stampate negli occhi e nel cuore.





Le Odle sono montagne che ti tolgono il fiato e averle sempre a fianco rende questa passeggiata unica e indimenticabile.


Difficili, quasi impossibili da descrivere le emozioni che si provano davanti a questo spettacolo unico al mondo.




La prima malga, raggiunta dopo circa un'ora e mezza di camminata, è la Glatschalm.
Un oasi di pace tra verdi prati dove riposarsi e recuperare le forze.

I bambini sicuramente apprezzeranno moltissimo il tappeto elastico e il piccolo parco giochi.





Da qui si può prendere la direzione per Malga Casnago oppure Geiseralm (o rifugio Odle)


Noi abbiamo seguito le indicazioni per quest'ultima.

Le due malghe sono a 5 minuti una dall'altra ed il tempo per raggiungerle è di circa un'ora.


Malga Casnago è molto bella e tranquilla. 


Un tempo era gestita dalla famiglia di Reinhold Messner che in un'intervista racconta...
"I miei ricordi di infanzia più belli rimangono quelli trascorsi con la mia famiglia a Malga Casnago. Qui era il mio mondo, qui erano le mie montagne" 





Ultima e meravigliosa tappa: Rifugio Odle (Geisleralm).



Il panorama indescrivibile, un parco giochi di legno fantastico, un piccolo percorso tra gli gnomi e delle bellissime sdraio di legno dove rilassarsi e guardare rapiti il "Cinema Odle"... un posto unico, che regala mille emozioni.









Qui ci siamo riposati e riscaldati, abbiamo giocato e ci siamo divertiti tantissimo!


IL SENTIERO ADOLF MUNKEL - IL NOSTRO PERCORSO:

Prima malga raggiunta Glatschalm, poi Rifugio Odle (Geisleralm) e Malga Casnago.
Da quest'ultima siamo tornati un pochino indietro ed abbiamo preso il sentiero sulla destra dopo il rifugio Odle verso malga Dusler, per tornare infine a malga Zannes. 

ALTRI POSSIBILI PERCORSI:


Malga Dusler, Rifugio Odle (Geisleralm), Malga Casnago, Malga Glatsh


Malga Glatsch, Malga Casnago, Rifugio Odle  (Geisleralm), Malga Dusler


QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO



Parcheggio e sosta camper:
Il parcheggio di Malga Zannes è a pagamento ed ospita anche i camper (senza servizi, possibilità di sosta notturna). Costo: 10 euro camper, 5 euro macchine


Il parcheggio è molto grande ma è anche sempre molto affollato, quindi se si arriva la mattina è bene arrivare per tempo.


Tempo di percorrenza: giro ad anello di circa 4 ore, soste escluse

Dislivello: circa 300 metri


PUNTO DI PARTENZA: Malga Zannes

Da Trento lo si raggiunge in circa un'ora e mezza prendendo l'uscita dell'autostrada a Chiusa e proseguendo per la Val di Funes, seguire successivamente le indicazioni per Malga Zannes 


Come sempre un particolare grazie a Gabriele, Beatrice, Giulio, Alessandro e Martina che con il loro entusiasmo rendono le nostre escursioni ancora più belle!!




Con l'augurio che tutto quello che avete imparato in queste escursioni, primo tra tutti l'amore e il rispetto per la montagna, possa accompagnarvi per tutta la vita.



sabato 2 settembre 2017

L'ORRIDO DI PONTE ALTO RIAPRE I CANCELLI!

La Forra di Ponte Alto è stata per moltissimi anni una delle attrazioni principali della città di Trento e le cartoline di inizio secolo ben raccontano il suo fascino.



I visitatori scendevano con timore le gradinate che conducevano nel canyon, ansiosi di entrare in questo luogo così affascinante e misterioso. Ecco da dove arriva il nome "Orrido".

Tutto questo fino agli anni ottanta, quando per motivi di sicurezza la forra è stata chiusa al pubblico.

Oggi, dopo oltre 20 anni, l'Orrido di Ponte Alto riapre i cancelli.

Uno dei luoghi più suggestivi della città torna a vivere.
Torna ad essere parte integrante del territorio ed accoglie a braccia aperte tutti quanti lo vogliono vistare.

Ma cos'è l'Orrido?


      

E' una gola millenaria, un sito di straordinaria importanza naturalistica, ma non solo.
E' un profondo canyon scavato dall'instancabile forza delle acque del torrente Fersina nel corso di migliaia e migliaia di anni.

Acque che per cause naturali circa 7.000 anni fa hanno deviato il loro corso e si sono create una nuova via dirigendosi verso la valle dell'Adige e facendosi strada tra la roccia, creando lo spettacolo che vediamo ancora oggi.


Un luogo unico dove la forza della natura incontra l'ingegno dell'uomo che qui, nel 1500, ha creato una delle prime incredibili opere idrauliche d'Europa.

Lo sbarramento del torrente Fersina, noto come "Serra di Ponte Alto", venne infatti costruito nel 1537 per volere del Principe Vescovo Bernardo Clesio per mitigare la forza dell'acqua e quindi proteggere il territorio dalle esondazioni e scongiurare possibili alluvioni in città.


Una seconda opera, la controserra Madruzza, venne costruita nel 1882 con lo scopo di sostenere la prima.

Queste incredibili opere danno origine a due spettacolari cascate alte più di 40 metri.


Grazie alla ristrutturazione e al rifacimento dei camminamenti e alla costruzione di due balconi, alle cascate ora ci si arriva proprio dentro, per ammirare a bocca aperta la potenza dell'acqua e la forza della natura.

La ristrutturazione e la messa in sicurezza sono state realizzate dal Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento con la disponibilità della Famiglia Tomasi  tuttora proprietaria di parte del sito (e che si è occupata della gestione della forra fino agli anni '90)  e la circoscrizione Argentario sulla quale ricade lo stesso.



Insieme sono riusciti a superare le non poche difficoltà di tipo strutturale, tecnico ed economico che si sono presentate in questi anni di grande lavoro, arrivando a realizzare un grandioso progetto.

Tutto è stato fatto cercando di mantenere il più possibile la struttura originaria, ed il risultato è assolutamente fantastico.



Noi lo abbiamo visitato questa mattina, ospiti dell'Ecomuseo Argentario, e siamo rimasti a dir poco entusiasti.

Partiti alle 10.00 abbiamo avuto l'onore di essere nel primo gruppo di visitatori ad entrare in questo emozionante sito per fare un tuffo nella storia e nella natura.

Anche il meteo ha voluto partecipare all'inaugurazione a modo suo, regalandoci un'ora di stupendo sole in una giornata a dir poco uggiosa.

Già numeroso il primo gruppo di visitatori entusiasti, a testimonianza di quanto la riapertura dell'Orrido fosse una cosa desiderata e attesa da tutta la popolazione.


Un pezzo di storia che merita di essere scoperto e vissuto e un'eredità preziosa da custodire con attenzione. Ecco cos'è davvero l'orrido di Ponte Alto.

Con l'auspicio che possa tornare presto ad essere emblema della nostra magnifica città, ringraziamo di cuore l'Ecomuseo Argentario che ci ha ospitati e facciamo i complimenti alla nostra guida: Sandro Zanghellini di Albatros, che ci ha accompagnati in questa visita con tutta la sua passione e competenza e soprattutto con il suo sorriso e la sua simpatia.


PER ORGANIZZARE LA VISITA:
L'orrido è raggiungibile con gli autobus che arrivano a Cognola (9, 10 e 16), facendo un pezzo di strada a piedi oppure con gli autobus extraurbani che fermano a Ponte Alto.
Chi volesse raggiungerlo in macchina può parcheggiare nel vicino parcheggio del centro sportivo di Cognola.

PREZZO DI INGRESSO:
5 euro adulti, 3 euro bambini con età inferiore ai  12 anni.
Bambini da 0 a 5 anni ingresso gratuito.

Per organizzare visite in gruppo, scolaresche o per visite in altro orario potete contattare direttamente l'Ecomuseo Argentario al numero 0461.858400 oppure 3356514145, inviare una mail a info@ecoargentario.it o visitare il sito internet http://ecoargentario.it

ORARIO DI VISITA:
Per motivi di sicurezza non è possibile visitare il sito in autonomia. Le visite guidate sono organizzate dall'Ecomuseo Argentario, in collaborazione con Albatros.
Orario: dal  2 settembre tutti i sabati e le domeniche dalle 10.00 alle 18.00 con orario continuato.
La partenza è all'inizio di ogni ora, senza prenotazione, fino al raggiungimento di un massimo di 22 persone.

ULTERIORI INFO:
La visita dura un'ora circa.

Dopo attenta valutazione è stato deciso di non rendere accessibile il sito ai cani.

Consigliato abbigliamento sportivo e una felpa.