martedì 18 ottobre 2016

IL FALL FOLIAGE E IL LAGO DI TOVEL... L'INCANTO DELL'AUTUNNO

Il fall foliage è quel bellissimo fenomeno naturale che in autunno trasforma i boschi e le campagne in un autentico spettacolo.

Un'esplosione di colori: giallo, arancione, marrone, rosso viola... formano un caleidoscopio di meravigliose e calde sfumature.

    

Un evento che attira ogni anno moltissimi turisti dal New England al Canada.

Noi siamo molto fortunati: non ci serve andare lontani per ammirare l'incanto.


Il nostro Trentino è uno dei posti migliori al mondo per ammirare questo fantastico spettacolo. 

Larici, sorbi, vigne e castagni creano qui tavolozze di colori incredibili.

Basta armarsi di un paio di scarponcini e di una macchina fotografica e anche il parco sotto casa può riservare fantastiche sorprese.

Non servono filtri: lo spettacolo ve lo offre la natura!



L'autunno è arrivato e noi domenica siamo andati in uno dei posti più affascinanti e suggestivi in Trentino per ammirare questo spettacolo: il lago di Tovel in Val di Non.


Situato nel Parco Naturale Adamello-Brenta, è il lago naturale più grande del Trentino.

Le cime innevate delle montagne che si riflettono nelle acque limpide del lago creano qui un fantastico paesaggio da cartolina.

Per chi ha voglia di camminare un pò, un facile sentiero pianeggiante costeggia il lago correndo tra gli alberi.


Il lago di Tovel è raggiungibile in un'oretta circa da Trento, seguendo da Tuenno le indicazioni per la Val di Tovel.

Ampio parcheggio (spesso esaurito) a pochi metri dal lago.

In questa fantastica stagione dal sapore di mosto e castagne, per sconfiggere la malinconia dell'estate che se ne va, non ci resta che augurare a tutti voi... buon foliage!








domenica 16 ottobre 2016

LE PISTE DEI DINOSAURI AI LAVINI DI MARCO

C'era una volta un dinosauro... anzi... c'erano una volta tanti dinosauri... ce n'erano di grandi, di piccoli, di erbivori e di carnivori...
E' l'inizio di una bella storia?  si... ma questa è storia vera, storia con la S maiuscola!


Per conoscere da vicino questa storia, sapere dove stavano e come erano i dinosauri dobbiamo andare ai Lavini di Marco, dove le loro impronte sono rimaste impresse nella roccia.




Ma come è stato possibile?
Provate a fare un viaggio nel tempo andando indietro di circa 200 milioni di anni, fino al Giurassico.


Niente città, niente montagne, niente strade o alberi... solo un'immensa distesa sabbiosa e un caldissimo mare preistorico. Ecco com'era Rovereto tanti tanti tanti anni fa.




I dinosauri hanno lasciato le impronte delle loro zampe sulla sabbia bagnata, che nel tempo si è trasformata in roccia e le ha intrappolate.



Una grandissima frana sul versante roveretano del Monte Zugna, probabilmente in epoca medievale, ha smosso il terreno e portato alla luce questo strepitoso colatoio, unico nel suo genere in tutta Europa.



E' stato scoperto casualmente dal grande naturalista e geologo roveretano Luciano  Chemini alla fine degli anni 80 nel corso di una delle sue passeggiate ed oggi questo sito è sotto la tutela del Museo Civico di Rovereto.

Noi abbiamo fatto quest'escursione lo scorso sabato, accompagnati dagli esperti del museo, che da aprile ad ottobre organizza qui delle bellissime visite guidate



Ci è piaciuto moltissimo ed abbiamo imparato tantissime cose sui dinosauri e sull'evoluzione della Terra, dal Giurassico ad oggi.

Ma il sito è visitabile anche autonomamente. 


Da Rovereto basta seguire le indicazioni per la campana dei caduti e poi per le piste dei dinosauri. 
Ci si arriva in circa 15 minuti di macchina. 

Alla fine della strada "degli artiglieri" c'è un grande parcheggio.
Il sentiero inizia qualche tornante prima del parcheggio, riscendendo qualche curva lo si trova sulla sinistra.
Il percorso è molto soleggiato (portare cappellini e acqua se si percorre nei mesi caldi) ed è percorribile in un paio d'ore.
Non è adatto a passeggini. 
Tabelle informative segnalano i luoghi di particolare interesse e danno importanti informazioni per la comprensione del sito.

Per completare la visita è comunque consigliabile una visita anche al museo Civico di Rovereto, dove sono custoditi i calchi delle impronte e dove si possono ammirare le ricostruzioni dei dinosauri.


Per informazioni sul museo potete visitare il sito




venerdì 7 ottobre 2016

LE 21 DONNE DELLA COSTITUZIONE.



Dopo una lunga e dura lotta, finalmente nel 1946 le donne per la prima volta nella storia del nostro Paese si recarono alle urne per esercitare il diritto di voto.

Dovevano scegliere tra Monarchia e Repubblica e parteciparono alle elezioni dei membri dell'Assemblea Costituente che dopo un anno e mezzo avrebbe dato vita alla nostra magnifica Costituzione, promulgata il primo gennaio 1948.

Votarono e furono votate.

Furono 21 le donne elette su 556: rappresentavano solo il 4% dei deputati ma il loro contributo fu importantissimo.

Le Madri Costituenti superarono le divisioni politiche e si unirono in un'unica voce per garantire alle donne pari diritti, lottando con intelligenza e determinazione.

21 donne che hanno fatto la storia.

21 donne da ricordare e riscoprire in una bellissima mostra ospitata a Palazzo Trentini, fino al 15 ottobre, in occasione del settantesimo anniversario del suffragio femminile.

21 magnifiche tavole illustrate da Michela Nanut rappresentano ognuna un ritratto e una frase rappresentativa, accompagnate da una breve biografia.

Una mostra per non disperdere quest'importantissima memoria storica che ha l'obiettivo di condurre il nostro cammino verso una diversa coscienza.

A distanza di 70 anni infatti il sogno delle Madri Costituenti è tutt'altro che realizzato e la parità di genere nel nostro bel paese rimane ancora un lontano miraggio e ancora molte sono le energie che si dovranno impiegare per raggiungere questa meta.

Lo dobbiamo a queste donne, figure straordinarie  e purtroppo poco conosciute.

La mostra, ospitata a Palazzo Trentini (via Manci, 27), è visitabile fino al 15 ottobre con il seguente orario:
lunedì-venerdì 9.00-18.00 e sabato 9.00-12.00.
L'ingresso è gratuito

IL MUSEO DEGLI USI E COSTUMI DELLA GENTE TRENTINA

Il più grande centro italiano di etnografia locale? Ce l'abbiamo noi!
E' il Museo degli Usi e Costumi della gente trentina di San Michele all'Adige.





E' stato fondato nel 1968 dal grande etnografo Giuseppe Sebesta, che dichiarò: "Ho creato la cassaforte dei trentini, la carta d'identità dei loro valori"

Ed è proprio quest'idea che si respira attraversando le 44 sale espositive.




Un lungo racconto prende forma, tra gli strumenti di lavoro e quelli di vita di un popolo nato e cresciuto sempre a stretto contatto con la natura.

Agricoltura, allevamento, silvicoltura, artigianato sono le attività principali delle quali possiamo ammirare gli strumenti e le tecniche.

Ma ben rappresentati sono anche gli stili di vita e i costumi di chi, con fatica, li praticava.




Non serve andare lontano, basta pensare alla vita dei nostri nonni, e questi strumenti faranno tornare alla memoria tanti bellissimi ed insostituibili ricordi.

Per i bambini un mondo nuovo:  la grande ruota del mulino, la segheria veneziana, il maglio e più di 12.000 strumenti da osservare e scoprire.




Un museo emozionante dove ritrovare le radici e la storia della nostra bellissima terra, e un pò forse anche quelle di tutti noi!

Il museo si trova nel suggestivo convento agostiniano di San Michele all'Adige ed è aperto dal martedì alla domenica dalle 09.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00.



Per il vostro tuffo nel passato e per informazioni sugli eventi organizzati dal museo potete visitare il sito
http://www.museosanmichele.it/